Dott. Simone Perandini Specialista in Radiologia ed Ecografia |
Ecografia piede, ecografia caviglia
Il tendine achilleo è il maggiore, il più forte ma anche il più frequentemente lesionato legamento della caviglia. La lesione completa del tendine d'Achille (rottura totale) comporta ad un deficit motorio invalidante, mentre lesioni parziali del tendine possono presentarsi con dolore in varia forma, a volte molto intenso.
La diagnosi di queste lesioni con risonanza magnetica (RM) è accurata ma è limitata dalla impossibilità di valutare il tendine durante il movimento, dal costo dell'esame e dalla sua scarsa disponibilità (con frequenti liste di attesa più lunghe).
L'ecografia è al contrario più rapidamente disponibile e meno costosa. L'ecografia del tendine Achilleo si è dimostrata molto accurata nel distinguere le lesioni complete dalle lesioni parziali (92% di accuratezza).
Le principali patologie che interessano questo tendine sono la tendinosi, ovvero una condizione di degenerazione cronica delle fibre del tendine, e la fissurazione/rottura, ovvero l'interruzione franca di parte del tendine.
In leggera dorsiflessione, con il piede "a martello", viene usata una sonda ad alta frequenza per esaminare in senso longitudinale ed assiale il decorso e l'ecogenicità del tendine.
La borsa retrocalcaneale viene valutata per dimostrare la presenza di distensione fluida, un importante segnale di infiammazione.
L’ecografia del tendine Achilleo è anche in grado di rilevare alcune alterazioni ossee come la deformità di Haglund (un tipo di conformazione del calcagno che predispone alla infiammazione del tendine).
La fascite plantare viene apprezzata mediante la valutazione dello spessore della porzione inserzionale della fascia, che in questo caso diviene dolente ed aumenta in altezza.
E’ frequente la presenza di speroni calcaneari (becchi ossei del tallone) sul versante superiore ed inferiore che provocano rispettivamente entesopatia Achillea e fascite plantare.
L’ecografia rappresenta un esame diagnostico di grande utilità nella valutazione della fascite plantare, una delle cause più comuni di dolore al tallone. Questo esame non invasivo consente di analizzare in tempo reale lo stato della fascia plantare, permettendo una diagnosi accurata e orientando il trattamento.
Uno degli aspetti principali valutati con l’ecografia è lo spessore della fascia plantare, che in caso di fascite risulta generalmente aumentato oltre i 4 mm. Inoltre, l’ecografia permette di identificare eventuali segni di infiammazione, come edema o alterazioni della struttura fibrillare. In alcune situazioni, possono essere evidenziate anche calcificazioni o la presenza di piccoli versamenti nei tessuti circostanti.
Un altro vantaggio dell’ecografia è la possibilità di effettuare un esame dinamico, osservando la fascia plantare sotto carico o in diverse posizioni, per comprendere meglio l’entità del problema e il coinvolgimento delle strutture adiacenti. Inoltre, grazie all’uso del Doppler, è possibile valutare l’eventuale ipervascolarizzazione, indicativa di un processo infiammatorio attivo.
Rispetto ad altri esami diagnostici, come la risonanza magnetica, l’ecografia è più accessibile, economica e priva di radiazioni. Per questi motivi, rappresenta spesso la prima scelta nella diagnosi della fascite plantare, specialmente nelle fasi iniziali della patologia.
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Esperienza e competenze
Il Dott.Simone Perandini riceve a Verona presso Rehab. Ha lavorato per quasi dieci anni presso il reparto di Radiologia dO di Verona Borgo Trento, dove ricopriva il ruolo di Dirigente Medico.
Specialista in Diagnostica per Immagini con addestramento super-specialistico in Radiologia Interventistica, si occupa prevalentemente di ecografia, risonanza magnetica, tomografia computerizzata.
Ha prodotto numerosi contributi scientifici pubblicati su riviste mediche internazionali (link a PubMed, Scopus, ORCiD, Google Scholar).
Si occupa di formazione in ambito muscoloscheletrico tramite la Radi.cloud Academy.
Per ogni chiarimento, scrivici una mail.