Dott. Simone Perandini Specialista in Radiologia ed Ecografia |
EcocolorDoppler TSA, Ecografia carotidea
Lo studio ecografico e Doppler (ecocolor-Doppler) dei tronchi sovra-aortici (TSA) è l’esame della perfusione sanguigna dei vasi del collo, comprendente le vene giugulari, le arterie carotidi e le arterie vertebrali. Si tratta di un esame non invasivo e non doloroso mediante il quale è possibile evidenziare eventuali problematiche che possono portare a conseguenze serie come l’ictus cerebrale.
Questo esame è indicato nei Pazienti che soffrono di malattie metaboliche come l’iperlipidemia (colesterolo o trigliceridi alti), nei Pazienti fumatori, nei Pazienti diabetici e nei Pazienti anziani con fattori di rischio cardiovascolare.
L’eccessiva quantità di grassi nel sangue, il fumo ed il diabete sono considerati fattori che promuovano la deposizione di materiale lungo le pareti delle carotidi, creando le note “placche”, ovvero degli accumuli di detriti che restringono il lume del vaso fino a farlo chiudere. E’ inoltre possibile che queste “placche” si sgretolino sotto la pressione del sangue, creando dei piccoli emboli che possono risultare in infarti cerebrali di varia importanza. Per questo motivo è vivamente consigliato controllare lo stato delle proprie carotidi, per lo meno in presenza di fattori di rischio o familiarità.
La stenosi carotidea spesso non da sintomi perchè l’accumulo dei detriti è estremamente lento.
L’indagine ecocolor-Doppler dei TSA comprende lo studio delle vene giugulari, dell’arteria carotide comune, dell’arteria carotide interna, dell’arteria carotide esterna, dell’arteria vertebrale e dell’origine delle arterie succlavie.
Gli indici misurati comunemente comprendono la velocità del sangue (PSV - peak systolic value), la morfologia del profilo flussimetrico, la percentuale di stenosi mediante metodo ECST o NASCET, le dimensioni e la composizione della “placca”, infine l'IMT (intima-media thickness, ovvero lo spessore di parete).
Le patologie che più comunemente interessano le arterie carotidi sono la stenosi (ovvero la riduzione del lume del vaso, obliterato parzialmente da materiale trombotico o ateromasico), l’occlusione (la “chiusura” completa del vaso) e l’aneurisma (ovvero la dilatazione anomala del vaso).
Tra le possibili terapie vanno citate le modifiche comportamentali (dieta, attività fisica), l’angioplastica (il palloncino), lo stenting arterioso (il posizionamento di una gabbia metallica per mantenere aperto il vaso) e la tromboendoarteriectomia (TEA) chirurgica.
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Esperienza e competenze
Il Dott.Simone Perandini riceve a Verona presso Rehab. Ha lavorato per quasi dieci anni presso il reparto di Radiologia dO di Verona Borgo Trento, dove ricopriva il ruolo di Dirigente Medico.
Specialista in Diagnostica per Immagini con addestramento super-specialistico in Radiologia Interventistica, si occupa prevalentemente di ecografia, risonanza magnetica, tomografia computerizzata.
Ha prodotto numerosi contributi scientifici pubblicati su riviste mediche internazionali (link a PubMed, Scopus, ORCiD, Google Scholar).
Si occupa di formazione in ambito muscoloscheletrico tramite la Radi.cloud Academy.
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